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Dalle Langhe arriva a Torino un bistrot di autentica cucina piemontese aperto tutto il giorno

I proprietari dell’albergo diffuso con ristorante Felicin di Monforte d’Alba, rilevano i locali di una storica erboristeria e aprono un boutique bistrot dove si mangia dalla mattina alla sera. Tajarin, ravioli del plin, carne cruda, tartufo, torta di nocciole e zabaione

Direttamente dal cuore delle Langhe a una delle piazze più affascinanti della città sabauda, proprio di fronte alla storica insegna Al Bicerìn, arriva l’autentica cucina piemontese. Felicin alla Consolata - Boutique Bistrot dell’Antica Erboristeria ha aperto un po’ in sordina una ventina di giorni fa nei locali della storica Erboristeria Rosa Serafino, in Piazza della Consolata. “Ho aperto mentre stavamo ancora organizzando le ultime cose perché avevo bisogno di incontrare il pubblico, e vedere quali fossero le prime risposte”, ci racconta Silvia Francesca Capra, moglie di Nino Rocca, che ha curato personalmente il progetto in sinergia con il resto della famiglia. La festa d’inaugurazione ufficiale invece, sarà dopo Pasqua.

La sala di Felicin alla Consolata

La storia di Felicin: dalle Langhe a Torino

“Nasce dalla volontà di portare un po’ di quello che siamo da 100 anni in Langa anche a Torino”. Quella della famiglia Rocca è una storia che va avanti da quattro generazioni, da quando nel 1923 Felicin Rocca e sua moglie Dina hanno fondato l’albergo diffuso con ristorante a Monforte d’Alba. Il ristorante è ospitato in un palazzo d’epoca con tre sale che ricordano quelle di casa, una terrazza panoramica affacciata sul Monviso e un giardino dove si può mangiare sotto al pergolato. La cucina è accogliente e familiare, con le radici ben piantate in quella che la tradizione gastronomica piemontese. E così non appena si è presentata l’occasione di sbarcare in città non ci hanno pensato due volte: “noi abitiamo tra Monforte e Torino e quando siamo venuti a sapere che questa erboristeria aveva chiuso siamo andati a vedere il locale. Ci siamo subito innamorati nonostante fosse vuoto e disastrato”.

Rilevano gli spazi e intraprendono un massiccio intervento di restauro. A ricreare l’atmosfera che si respira nella casa madre ci pensa Silvia: “l’ho arredato nella stessa modalità perché ci fosse subito un richiamo forte sia nei mobili che nei colori e nelle carte da parati. Il tutto collaborando con la Soprintendenza in quanto bottega storica, come già siamo a Monforte”. Purtroppo gran parte degli arredi originali sono andati persi ma dopo un po’ di ricerche sono riusciti a recuperare il bancone di vendita e due scaffalature. “Altrimenti avrei tenuto tutto… anche i vasi di farmacia”.

Si mangia e si beve tutto il giorno: dalla colazione alla cena è tutto fatto in casa

Proprio come un vero bistrot da Felicin alla Consolata si può venire in ogni momento della giornata. Si parte alle 9.30 con le colazioni, quelle fatte con calma, a base di tutta la loro produzione artigianale di torte – immancabile quella di nocciole e le crostate – zabaione, brioche dolci e salati, tramezzini e focaccine farcite. Solo i cannoli li prendono dalla Pasticceria Sabauda. Da bere, oltre a tutta la parte di caffetteria, ci saranno cioccolate calde fin dal mattino. Ma niente bicerin, perché non vogliono certo competere con il locale dove è nato. Dalle 11 inizia l’aperitivo e poi il pranzo alla carta, si prosegue con le merende dolci e salate, e si chiude verso le 20 con gli aperitivi serali a base di vini, cocktail classici e una selezione di vermouth.

La filosofia iniziale non includeva la cena, ma vista la grande richiesta hanno deciso di tenere aperto il giovedì e il venerdì con menu degustazione. Molto più piccolo della casa madre, qui sono circa 30 i coperti, a cui si aggiunge qualche tavolo nel dehors durante la bella stagione. Felicin alla Consolata è “una piccola bomboniera”, come la definisce la titolare, una boutique “intesa per l’eccellenza delle materie prime, i prodotti trasformati solo artigianalmente come facciamo a Monforte”. E poi, in effetti, c’è anche una parte di vendita: i tajarin prima di tutto, li stessi che vengono serviti al tavolo vengono venduti anche in scatole da portare a casa, insieme a vini, distillati e altre eccellenze gastronomiche. C’è anche un po’ di merchandising legato al mondo del cibo, come piatti, tazze e bicchieri che utilizzano in tavola, ma anche libri “e altre cosette che mi hanno sedotta”.

Un piatto di Felicin alla Consolata

La proposta di Felicin alla Consolata a Torino

Il boutique bistrot di Torino offre una versione più informale (e anche un po’ ristretta) della proposta gastronomica del ristorante Felicin nelle Langhe. Ma la bontà di ciò che viene servito a tavola e la cura con cui vengono selezionati gli ingredienti rimangono. Ci sono quindi le loro ricette più apprezzate e collaudate, quelle che hanno fatto la storia dell’insegna, per un totale di una ventina di proposte compresi i dolci. C’è il Carpaccio di fassona piemontese al naturale (15€), i mitici Tajarin di Felicin tagliati al coltello con ragout di carne delicato (18€), i Ravioli del Plin burro d’alpeggio e salvia (18€) e l’immancabile Guancia di vitella piemontese brasata al vino rosso (22€).

Non si può rinunciare al dolce (8-10€) tra gianduiotti, semifreddi allo zabaione, panne cotte e bunet di Langa. Li stessi piatti tornano a cena ma in un percorso di degustazione di 4 piatti a 65€, in cui si può scegliere tra due opzioni per portata. Il valore aggiunto sta nella proprietà, sempre presente in sala, che si divide tra Monforte e Torino “per portare la nostra esperienza e il nostro modo totale di fare ristorazione. Da ciò che arriva nel piatto all’ambiente, dalla musica alla mise en place (ci sono sempre dei libri in tavola), così come i profumi nell’aria, in modo che sia una sosta di qualità a 360 gradi”.

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