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Alla Reggia di Venaria la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia: presente anche La Russa

Il presidente del Senato in visita semi-privata perché legato dall'amicizia a Emanuele Filiberto

È arrivato anche il presidente del senato Ignazio La Russa, oggi, venerdì 9 febbraio 2024, nella cappella di Sant'Uberto alla Reggia di Venaria Reale per rendere omaggio al feretro del principe Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell'ultimo re d'Italia Umberto II, morto sabato 3 febbraio 2024, a 86 anni. Per l'esponente di Fratelli d'Italia si è trattato in realtà di una visita in forma privata, in quanto è legato da profonda amicizia a Emanuele Filiberto, figlio dello scomparso. "Ci sono luci e ombre - ha detto lasciando la Reggia - ma non dimentico che la dinastia Savoia è stata artefice dell'unità d'Italia".

Dalla tarda mattinata sul posto è arrivato un centinaio abbondante di persone per l'ultimo saluto al primo esponente di Casa Savoia che non ha regnato neppure un giorno. Uomini e donne di ogni età, alcuni con la vecchia bandiera italiana quando ancora c'era la monarchia, hanno atteso l'apertura della cappella per porgere l'ultimo saluto e stringere la mano al principe Emanuele Filiberto, che è Duca di Savoia, e a Serge di Jugoslavia, presente assieme alla sorella Elena e al marito, Stanislas Fougeron. 

Nel pomeriggio, nella camera ardente sono arrivati anche la moglie di Vittorio Emanuele di Savoia, la principessa Marina Doria, e le principesse Clotilde, Vittoria e Luisa. Assenti invece le autorità torinesi e piemontesi. C'era invece l'ex parlamentare europeo della Lega Mario Borghezio. La bara era avvolta da una gigantesca bandiera recante lo stemma di Casa Savoia, con un tappeto di fiori che rievoca lo stesso simbolo, ed è sempre stata scortata dalle guardie d'onore.

Alla Reggia di Venaria la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia

Emanuele Filiberto: "Oggi anche Torino piange"

"Oggi - ha detto Emanuele Filiberto parlando con i cronisti e riferendosi alla pioggia - anche Torino piange. Era un padre, un amico, un maestro. Torino è la città che amava e nella quale ha voluto riposare e credo che gli stia rendendo un bellissimo omaggio. Malgrado questo triste momento le ultime tre settimane con lui sono state molto belle: era sereno e abbiamo parlato di tante cose. Si è addormentato e non si è più risvegliato. La cosa che dà sollievo è il fatto che non ha sofferto".

Domani i funerali

Domani, sabato 10 febbraio 2024, i funerali alle 15 al Duomo di Torino. Funerali che hanno fatto discutere e diviso gli italiani, tra favorevoli e contrari alle esequie in Italia. Migliaia le persone previste, tutte a invito. Ma non saranno presenti le Istituzioni: il sindaco di Torino e metropolitano, Stefano Lo Russo, così come il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, hanno già fatto sapere che non ci saranno. 

Nei prossimi giorni, avverrà la cremazione (a Torino ma non è escluso che possa avvenire a Piscina o Mappano) prima della sepoltura, in forma strettamente privata, dell'urna nella Cripta Reale alla basilica di Superga.

Alla Reggia di Venaria la camera ardente di Vittorio Emanuele di Savoia: l'arrivo del feretro

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